Alien Resurrection
Produzione
20th Century Fox|USA|1997
Regia
Jean-Pierre Jeunet
Sceneggiatura
Joss Whedon
Con
Sigourney Weaver|Winona Ryder|J.E.
Freeman|Dominique Pinon|Ron Perlman|Gary
Dourdan|Dan Hedaya|Brad Dourif
Tirate
fuori il fazzoletto che siamo giunti alla conclusione della saga
degli Alien, gli xenomorfi invincibili. E alla fine abbiamo anche
capito il motivo per cui non possono assolutamente essere vinti ed è
che tutti li adorano e fanno carte false per poterli avere e
studiare, senza pensare nemmeno per un istante che tenersi a
casa/sull'astronave una creatura killer con acido al posto del sangue
e la tremenda caratteristica di poter avere delle idee possa essere
una pensata piuttosto balorda. Infatti all'inizio di questo quarto
capitolo alcuni scienziati a bordo di un'astronave sono al settimo
cielo per essere finalmente riusciti a clonare la povera Ripley che
due secoli prima si era lanciata nel ferro fuso per uccidere anche
l'ultimo Alien, una regina che stava uscendo dal suo torace.
Vi
chiederete per quale motivo abbiano cercato di riprodurla e, questo
passaggio ha dell'assurdo, la risposta è per poter estrarre l'alieno
regina dal suo petto. D'altra parte si parla poi di clonazione
fantascientifica, se dicono che questa cosa può funzionare chi sono
io per smentirli? Infatti ci riescono, il loro clone di Ripley
conserva al suo interno la regina Alien che viene tirata fuori e
messa al sicuro in una gabbia di vetro dove potrà crescere e
produrre le sue uova.
L'eroina
riprodotta tuttavia non è la stessa persona di prima perché il suo
patrimonio genetico si è in qualche modo mischiato a quello della
creatura che portava dentro ed ora ha il sangue corrosivo e una
forza sovrumana pure lei. Ah, e uno smalto grigio sulle unghie!
(a
Ripley) Credevo che fossi morta!
(Ripley) Già! Me lo dicono spesso!
(Ripley) Già! Me lo dicono spesso!
A
questo punto gli scienziati fanno salire a bordo dei contrabbandieri
che gli vendono degli esseri umani in criostasi da poter usare come
ospiti per gli embrioni di Alien. Potete immaginare come sono stati
felici i nuovi piccoli di alieno di ritrovarsi tutti stipati in una
gabbia. Il resto è intuibile.
Sebbene
questo film mi sia parso sotto molteplici aspetti un po' meglio di
Alien alla terza, non è comunque riuscito a riproporre l'essenza dei
primi due (Alien, Aliens: scontro finale).
Sta
volta la regia è di Jean-Pierre
Jeunet, notissimo per il successivo Il
favoloso mondo di Amélie, un
film che non mi ha mai attratto particolarmente e che non ho mai
visto per intero. Lo stile di Jeunet dà al film un quid particolare
che di per sè potrebbe anche reggere bene. Infatti il regista
francese cerca di condurre il racconto in maniera fortemente visiva,
con molti dettagli e molti primi piani, dando importanza agli sguardi
e alle espressioni dei personaggi e fa tutto questo con una
particolare velatura ironica. Il problema sorge quando in alcune
scene questo stile sconfina nello splatter, genere che già non è di
mio gusto, ma che qui non centra proprio niente. Inoltre la filosofia
del primo Alien era stata il vedo non vedo per tutto il tempo e
questo era la sua forza, quell'alieno mutevole di cui coglievamo qualche
istante fugace e il resto era terrore nello sguardo degli attori era
un mostro davvero potente. É evidente che la filosofia di Jeunet sia
invece quasi opposta: il gioco lo conduce lui, l'immaginazione dello
spettatore con lui ha poco spazio. Un modo che in una saga che ha avuto tale
principio è davvero un azzardo.
La
sceneggiatura è invece nelle mani di Joss
Whedon che mette sul tavolo un sacco pieno di novità. Giustissimo.
Arrivati al quarto capitolo ce n'era bisogno, ma già nel terzo si
era giocata la carta del rinnovamento dello script e il risultato non
era stato dei migliori. In questo caso, a parte una clonazione
improbabile che ho già avuto modo di prendere in giro mentre parlavo
della trama, una delle novità più intriganti è sicuramente la
Ripley 8 (esperimento di clonazione n°8) che è diventata parte
della famiglia degli xenomorfi e si ritrova molto in sintonia con le
creature, le sente, le può controllare, cerca sempre con loro un
contatto fisico. Era un'idea così intrigante che mi aspettavo che
sarebbe stato il punto forte della risoluzione finale, che il legame
dell'eroina con gli alieni sarebbe servito come chiave per distruggerli,
e le mie aspettative sono state accontentate in maniera un po'
blanda. Il finale è caotico e come scrittura fa acqua da tutte le
parti. Lascia perplessi perché gli manca una motivazione forte e
inoltre non ha ritmo.
Come
il terzo anche questo capitolo pur non riuscendo a colpire nella sua
interezza, lascia in memoria alcune sequenze. Per citarne una:
Ripley ad un certo punto trova il laboratorio dove sono conservati
gli esperimenti di clonazione precedenti a lei, ovviamente falliti,
ma comunque degli organismi viventi. Ce n'è uno ancora in vita che
vedendola entrare la supplica di ucciderla e lei, con un misto di
rabbia e orrore, prende il lanciafiamme e dà fuoco a tutto il
laboratorio. Poi esce e fronteggia l'artefice di tutto ciò.
Per
quanto riguarda le novità in fatto di cast non c'è male e un'altra cosa
che aiuta il film sono dei dialoghi abbastanza vivaci, sempre col giusto
ritmo, ironici, che in parte fan tornare alla mente quelli del secondo capitolo.
Insomma
a mio avviso è deboluccio anche questo quarto Alien, ma si eleva comunque
un gradino sopra il terzo.
D'altronde i sequel sono sempre una brutta gatta da pelare, si sa!
D'altronde i sequel sono sempre una brutta gatta da pelare, si sa!
Dovrei rivederlo, così come gli ultimi due capitoli della saga, dato che ne ho un ricordo vaghissimo. Magari affronto una nuova maratona ;)
RispondiEliminapenso che anch'io conserverò un vago ricordo degli ultimi due... davvero non mi hanno colpita :-)
EliminaPenosetto... il peggiore tra gli Alien a mio parere!
RispondiEliminaconcordo. L'ho dichiarato un po' meglio del terzo, ma in realtà sono deboli entrambi per motivi diversi secondo me! :-)
EliminaPuò succedere anche ai migliori ;-)
RispondiEliminaSecondo me è migliore - e non di poco - del terzo, nonostante la distanza dai primi due sia davvero enorme.
RispondiEliminal'ho pensato migliore anch'io, ma non di tanto... sarà che già la clonazione troppo fanta e poco scientifica mi aveva irritato in partenza.
EliminaL'ho amato e odiato allo stesso tempo. Ci sono scene e situazioni degne dei primi due film, ma anche situazioni e dialoghi di un ridicolo assurdo.
RispondiEliminaPerò quello che è veramente mancato è stata la tensione, proprio zero.
concordiamo anche qui! Dunque su alien siamo in sintonia :)
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