The Quiet Man
Produzione
USA|1952
Regia
John Ford
Soggetto
racconto di inizio anni 30 di Maurice Walsh
Sceneggiatura
Frank S. Nugent
Fotografia
Winton C. Hoch
Montaggio
Jack Murray
Ohi
ohi, mi sa che questa rassegna di belle commedie fifties
and sixties sia potenzialmente infinita.
Ecco
qui un altro titolo che mi è decisamente caro, forse non ne troverò
uno che preferisco a questo, ed è anche oggettivamente una commedia
eccellente e preziosa. Alle premiazioni degli Oscar del 1953 vinse
miglior regia e miglior fotografia.
Un
uomo tranquillo è una storia
ambientata in un piccolo
paesino della campagna
irlandese negli anni in
cui negli Stati Uniti
vigeva il proibizionismo
e gli Stati
Uniti erano l'America
(per capirci quelli del grande Gatsby di cui si parlava qui) e gli
anni in cui l'Irlanda
era appena uscita dalla sua guerra con gli inglesi, in cui cattolici
e protestanti cercavano di vivere in pace sotto lo stesso tetto,
vecchie usanze resistevano ostinatamente nel bene e nel male e la
cavalleria era ancora un valore morale. Due situazioni che non
potrebbero essere più diverse di così quella della verde Irlanda e
dei ruggenti States, ma infondo alla
base della commedia, di
questa come di tutte, c'è proprio il riconoscere che tutto il mondo
è paese, che cambiano i modi di divertirsi, i gusti, cambiano i
costumi, ma gli uomini
sono sempre uomini e
questo genere da sempre ne ricerca le tipologie e le analizza, le
mette in ridicolo o al contrario ne mette in luce il positivo.
Fatto
sta che Sean Thornton
è un Americano alto e ben piazzato che in quel paesino irlandese ci
era solo nato ed era cresciuto ascoltando i racconti che gliene
faceva sua madre. Decide di ritornare alla terra natia perché cerca
una vita tranquilla in
una bella casa con un giardino dove poter curare delle rose.
Evidentemente tutto questo, per qualche ragione che scopriremo in
seguito, in America non gli era possibile, ma i paesani irlandesi si
accontentano della novità che porta il suo inconsueto ritorno e così non
fanno poi troppe domande.
Appena
arrivato Sean incrocia lo sguardo di Mary
Kit e se
ne innamora a prima
vista. Tuttavia non è più in America e seppur ricambiato, non sarà
facile stare con lei a causa di un burbero fratello che deve prima
benedire la loro unione, ma che non vuole assolutamente farlo e delle
per lui inconsuete usanze
di fidanzamento irlandesi.
Thornton comunque rimane tranquillo
e pacifico e alla fine
otterrà quello che vuole lui, sposare la sua amata, ma non sarà lo
stesso per quello che vuole Mary Kit. Suo fratello infatti dopo il
matrimonio gli rifiuterà la dote che gli era dovuta. Un irlandese a
questo punto si sarebbe battuto per la propria sposa, al di là del
valore dato al denaro, ma Thornton ha degli ottimi motivi per essere
e rimanere un uomo tranquillo, non può battersi assolutamente anche se rischia di perdere la donna che ama.
Di
questo film non si può non notare innanzitutto la bellezza
delle ambientazioni:
il verde e il sasso, il paese e i pub, le architetture, il treno a
vapore, i cavalli e la costa; regia
e fotografia
si mettono al servizio di questa bellezza per raccontarla anche allo
spettatore e il risultato è una serie che non finisce di scene belle
e inquadrature mai casuali.
Alcune
sequenze hanno poi acquisito un valore iconico che il cinema di oggi
sfortunatamente potrebbe far apparire come vecchiume: per esempio la
scena del primo bacio rubato a
Mary Kit da Sean quando ancora non si erano detti una parola, quel
bacio sgarbato in mezzo ad un vento violento. É un riferimento
cinematografico stra citato e il fatto è che questa è una scena
costruita a puntino, la sua forza è nell'ossimoro che creano il
bacio e l'abbraccio insieme alla tempesta. Tempesta che allo stesso
tempo descrive la passione
che li aveva presi prima
ancora di conoscersi, non a caso lo chiamano colpo di fulmine.
Questo accadeva quando ancora un film non aveva bisogno della scena di sesso estremo o del bacio in primissimo piano o del nudo a tutti i costi per parlare di passione. Gli bastava un abbraccio nemmeno in primo piano, ma con il giusto contorno narrativo e lo spettatore entrava agevolmente nel mood. Io gli faccio tanto di cappello, perché questo è saper raccontare. Non che una scena di sesso non possa trovare il suo giusto posto in un film, ma a volte nel cinema di oggi, e troppo spesso nella televisione, il sesso mi sembra più una meschina esigenza di produzione piuttosto che una parte vera e propria del racconto.
Gli
stilemi di Un uomo tranquillo
sono classici, i personaggi
pure: ci sono i
protagonisti, gli amici o aiutanti dei protagonisti, un antagonista
che alla fine troverà il modo di essere redento, c'è il paese che
chiacchiera, parteggia e partecipa e le immancabili macchiette
comiche.
In
questa commedia vi sono tutti gli ingredienti giusti al posto giusto.
Sembra banale ma non lo è. C'è un pizzico di dramma
e una buona dose di sentimento,
si parla di morte, denaro,
coscienza, coppia e c'è
anche l'onesto ritratto critico di una società.
Sono
ottime e ottimamente dirette tutte le interpretazioni. Partendo da
quella di un perfetto John
Wayne in panni un po'
diversi dal suo solito anche se non troppo, perché qui veste quelli
di Sean Thornton,
un uomo passionale che ha avuto una dura lezione dalla vita e ora ne
deve fare tesoro nel migliore dei modi. Poi c'è la bella Maureen
O'Hara nel
ruolo di Mary
Kit,
donna indipendente, combattiva e saldamente legata ai suoi valori,
con un forte senso della dignità. Da non dimenticare il notevolissimo Barry
Fitzgerald nel ruolo del
simpaticissimo Michelino.
Il
finale poi è perfetto. Una
scazzottata da saloon perfettamente calata nei toni della commedia.
Mary Kit riesce finalmente a muovere Sean dal suo fermo proposito di
non battersi mai più e lo fa con un ultimo complotto, ma non prima di avergli dimostrato che lo
ama. Invece, che la sua ostinazione per quella dote non fosse un fatto
puramente venale glielo farà capire più tardi. Allora viene il momento
di Sean per le sue dimostrazioni e in una sequenza che è sicuramente
la più divertente del film, metterà da parte le carinerie e
costringerà Mary Kit ad una lunga scarpinata a piedi, tirandola e
trascinandola verso la casa del fratello dove si farà finalmente
dare il denaro che gli era dovuto davanti a tutto il paese
dimostrando di avere quell'audacia che tutti volevano che facesse
uscire. “Ora
io me ne torno a casa, vado a prepararti la cena!” Gli dirà la
moglie prima di incamminarsi fiera verso casa. Fiera perché ora sono finalmente agli
occhi di tutti, irlandesi o no, protestanti o cattolici, un marito e una moglie, uniti e combattivi.
Curiosi di sapere il prossimo titolo della rassegna Commedia vecchia fa buon brodo?
Bhe, vi dirò solo che non mi dispiacerebbe fare un salto tra le commedie musicali, voi che ne dite?
Io lo stra super adoro e diffiderò di chiunque dirà il contrario ;-)
RispondiEliminaCe lo fece vedere la prof di inglese in quarta o in quinta liceo, ovviamente in lingua originale. Purtroppo non ho un ricordo tale da poterlo commentare sensatamente, dato che essendo a scuola.... La scazzottatona me la ricordo bene però...
RispondiEliminaAnche la mia prof aveva buon gusto dato che ci fece vedere" gli intoccabili" oltre ad un documentario sull'impero britannico che mi appassionò moltissimo!
EliminaMa a scuola ha tutto un sapore diverso e peggiore XD ... va recuperato!
Un grande classico del passato di un grande regista: grazie per avermelo fatto ricordare!
RispondiEliminaDi nulla! Io lo rivedo spesso e volentieri! :-)
EliminaFilm strepitoso per un regista tra i più grandi della Storia del Cinema.
RispondiEliminaVerissimo!
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