Produzione Svezia|Norvegia|Danimarca|2014
Regia e sceneggiatura Ruben Östlund
Con Johannes Kuhnke|Lisa Loven Kongsli|Clara Wettergren|Vincent Wettergren|Kristofer Hivju|Fanni Metelius
Una famigliola svedese che effettivamente potrebbe stare bene in una qualche pubblicità, lui e lei, un dolce figlioletto, una dolce figlioletta, sono in vacanza sulla neve dei monti francesi in un residence anch'esso da rivista turistica.
Vista la situazione bisogna fare una giusta premessa: sciare mi terrorizza. L'unica volta che ci ho provato ce l'ho ancora stampata nella memoria insieme ad un'altra allegra gita in montagna finita smarriti in un nevaio che, vi giuro, non è stata per niente una bella esperienza. Questo per farvi capire che ogni sequenza sugli sci era tipo un film dell'orrore per me, ma bisogna pur cercare di superarle le proprie paure.
Scherzi a parte, ad un certo punto i quattro stanno pranzando su una terrazza affacciata sui monti, da questi si stacca una valanga gigantesca che comincia ad avanzare verso di loro e sembra voler finire proprio sopra il ristorante. Fortunatamente la catastrofe non si consuma, ma nel momento del panico in cui il pensiero di tutti era che sarebbero stati sepolti dalla neve, la reazione del padre non è esattamente quella che la moglie si sarebbe aspettata.
Il pretesto della crisi familiare, che è ciò che vuole raccontare questo film, non è dunque il solito tradimento o un calo del sentimento o qualcosa di simile, ma è l'istinto di sopravvivenza. É una forza maggiore di ogni altra?
Fin qui il film procede bene, anzi, tanto di cappello per il soggetto che ho trovato originale ed intrigante.
A questo punto della visione è già chiaro che Forza maggiore non è il genere di cinema più popolare, ma non usa approcci particolarmente innovativi. Vi sono inquadrature fisse su un punto mentre la conversazione avviene fuori campo, lunghi silenzi, sequenze vagamente ripetitive e fastidiose, cigolii e rumori e inoltre nessuna colonna sonora se non qualche attimo dell'ardore dell'Estate di Vivaldi a contrasto col freddo glaciale della neve e dei temi trattati.
Fatto sta che queste caratteristiche, seppur già viste altrove e spesso poco giustificate, qui stanno bene e aiutano a rendere l'atmosfera: la necessità di parlarsi, ma l'impossibilità di farlo, l'imbarazzo, l'attesa di qualcosa che muti nuovamente lo status quo, l'immobilità nella relazione e i crolli improvvisi, simili a quelli della neve provocati e controllati per mantenere sicuri gli impianti sciistici che risuonano in sottofondo durante tutto il film. Tuttavia ad un certo punto, dopo tre quarti buoni di visione, la struttura che sembrava avere il racconto crolla (anche lei) e il finale diventa qualcosa di informe, tendenzialmente incomprensibile.
A mio parere, proprio a causa di questo franamento finale, il messaggio non passa, anche se lo spettatore lo può intuire fin dalle prime scene.
Il fotografo per i turisti che fa fare le foto alla famigliola felice e li mette in posa, gli dice come guardarsi e costruisce il souvenir su misura suggeriva già qualcosa di grosso: anche la famiglia, non solo l'individuo, deve sottostare ai canoni della società. Quella classe sociale che nel diciannovesimo secolo diffuse il valore dell'apparenza ha avuto un'idea che ancora oggi ci si ripercuote contro.
Non siamo eroi, ma vogliamo sempre apparire così. I nostri istinti sono ciechi e spesso più forti della ragione. Qual è l'arma, se esiste, quale lo scudo che ci possano mutare in eroi?
Platone dice - Non esiste uomo tanto codardo che l’amore non renda coraggioso e trasformi in un eroe. -
Forse ha ragione, ma il mio pensiero va oltre l'amore in questo caso. Io credo che i nostri istinti naturali siano migliori di quanto ci raccontiamo. Io credo che quelli peggiori spesso vengono alimentati da una società che ci vuole belli ed eroici e insieme ci impedisce di esserlo. Ci impone bisogni. Definisce gli standard. Comanda la bellezza. Impone il gusto.
Penso a una madre, dopo aver portato una vita nascente dentro di sé per nove mesi, dopo aver sofferto per darla alla luce, dopo aver gioito nel vedere materializzarsi quel miracolo che aveva tanto a lungo solo immaginato, cosa ci sarà che non farà per proteggerlo? Io credo nulla, credo che qualunque istinto qui si pieghi completamente, ma verso l'altro.
Ma se poi la pubblicità le dice cosa deve comprare? Se le dice che tipo di figlia deve avere e che tipo di relazione sentimentale? Se le dice quando sentirsi vecchia e brutta e cosa dovrebbe fare per sentirsi meglio?
Di solito sono romantica, l'amore lo metto sempre dappertutto, ma in questo caso mi sento di dire un'altra cosa: la forza maggiore deve essere la nostra mente. Ci sarà sempre qualcuno deciso a cambiarla e condizionarla, ma se resistiamo possiamo essere eroi perché il cuore è naturalmente pronto.
Tornando al film, il tema e l'inizio erano piuttosto promettenti. Buona l'idea di mostrare separatamente le reazioni maschile e femminile e nel mentre quelle dei bambini per arrivare alla scena dell'abbraccio piangente di gruppo. Ma da qui in poi, senza contare alcune scivolate precedenti, pare meno chiaro dove l'autore voglia andare a parare.
Il tutto aggravato anche dal peso di un doppiaggio poco riuscito.
Sapete cosa avrebbe funzionato per questo soggetto? Una bella commedia umoristica inglese, ci sarebbe voluto un po' di humour nero e una giusta dose di sarcasmo, che con certe tematiche calzano a pennello. Non vi pare?
io ne ho parlato un po' meno bene degli altri, ma siccome qualcosa di buono ce l'ha non lo sconsiglio! ;)
RispondiEliminaLo vedrò a breve, confesso che ho ottime aspettative. Quasi mi dispiace leggere questo parere tiepido! :D
RispondiEliminaAltri lo hanno trovato un gran film. Poi fammi sapere come lo hai trovato tu! :)
EliminaMi è piaciuto molto devo dire e anche il finale nonostante stia ancora cercando di comprenderlo appieno mi è piaciuto abbastanza...
RispondiEliminaah allora non ha lasciato perplessa solo me ;)
Eliminaa me è piaciuto moltissimo e mi sembra di aver compreso anche il finale, cerco di riassumere e sintetizzare rischiando di essere superficiale ma tant'è... la famigliola è banale e costretta nei giochi di ruolo, si cagano tutti addosso di essere se stessi (veri naturali spontanei) si si amano davvero ma ho paura che "l'ammmmmore" non basti... lei va in crisi prima per la partaccia del marito e poi perché vede la milf libera bella e tranquilla e va in sbatti (bellissimo il loro dialogo e quando la milf lo interrompe perché vede che l'altra non ce la fa)... poi cercano di recuperare con il puntello dell'altra coppia (bellissima anche l'idea di introdurre il punto di vista degli altri 2)....il teatrino, verso la fine, di lui che salva lei nel silenzio e nella neve con quei 2 bambini che francamente sembrano ritardati (per quanto subiscono la situazione più o meno in silenzio) durante tutto il film non mi ha proprio fatto impazzire ma potrebbe essere un escamotage dell'autore del film per farci capire meglio come sono "messi" poveretti. Il finale è di nuovo sul coraggio... credo..... quello che non ha lei (a parte l'istinto di proteggere se stessa e i cuccioli) e le pecore che la seguono e quello (ma è forse incoscienza?) che ha la milf che rimane su probabilmente perché non ha voglia di belare giù per quella strada e non ha tempo da perdere con gli schemi di tutti gli altri.... si il modo di guidare del driver faceva paura ma forse non era un pazzo suicida e se fosse stato ubriaco (al mattino? in una località superfighetta sciistica francese? con in mano la responsabilità di tutta quella gente su una strada che avrà fatto tante volte?) se ne sarebbero magari accorti prima di salire... vabbè spero si capisca cosa intendo
RispondiEliminaciao ciao
Ciao C., benvenuto o benvenuta quaggiù!
EliminaIn verità dove forse voleva arrivare io l'ho capito è come ci è arrivato che a mio parere è delirante e non regge. Il dialogo tra le due donne cosa rappresenta nell'insieme della storia? Mi vuole dire che la protagonista vorrebbe essere come l'altra perchè l'altra è davvero libera? Mi vuole dire che nessuna delle due lo è? Bho! Se dovessi dire la mia nessuna delle due lo è...
Poi il perchè lei rimanga sul pullman non è chiaro, per quanto mi riguarda poteva anche essere perchè voleva farsi l'autista, o no?
Decisamente delirante ;-)
grazie! sono femmina
Eliminail dialogo tra le 2 donne fa vedere quanta paura ha una e quanto è serena l'altra
in quel film sembra più libera quella che si fa l'affari sua senza rompere i coglioni da frustrata insoddisfatta come la protagonista
no non credo che volesse trombare l'autista nel film pare che i cazzi non le manchino piuttosto non aveva voglia di farsi la strada a piedi direi... e non lo trovo affatto delirante quel film anzi!
a presto Sam
bhe il mio "magari voleva farsi l'autista" non voleva certo scatenare tutta questa volgarità... devo stare più attenta. ;-)
EliminaPerò sul dialogo non sono d'accordo perchè la sua serenità, nel mio modo di vederla, è una maschera. Nessuna delle due è serena e quei figli ne sono il sintomo. Quelli che dici sembrare ritardati. Purtroppo su di loro si ripercuotono le ansie e gli atteggiamenti preconfezionati dei loro genitori. I figli della donna che prende su e va a fare una vacanza da sola alla ricerca di nuove aventure sessuali non me li immagino molto più sani... questo penso sia abbastanza ovvio. Un figlio ha bisogno di una mamma, una mamma non si prende una pausa, non in quella maniera, sarà dura da accettare ma è così.
Alla prossima C.!
scusami Sam non volevo risultare volgare casa tua.. sorry! starò più attenta io su questo blog
Eliminaper il resto tu stai interpretando e vedendo cose che credi vere per tutti mentre io cercavo di capire cosa voleva dire il regista attraverso i personaggi e la storia "I figli della donna che prende su e va a fare una vacanza da sola alla ricerca di nuove aventure sessuali non me li immagino molto più sani... questo penso sia abbastanza ovvio. " dove li hai visti i figli di quella? e perché è ovvio che non siano sani? parli di una altro film? e tutte quelle certezze su essere madre solo in quel modo li? ... boh proprio non ti seguo... ma non importa dai!
ciao
Se non sbaglio è lei a citare le sue figlie o una figlia (non ricordo di preciso). Quindi ha figli.
EliminaA me suscita un certo scetticismo la cosa. Da figlia.
Tu hai usato la parola "madre", io la parola "mamma". L'ho usata apposta. Una madre ti mette al mondo, una madre ti mantiene e non ti fa mancare nulla, ma una mamma ti cresce e vuole farti diventare una donna/uomo anche migliore di quello che è lei. Una mamma non ti riserva solo una parte di sè, perchè sa che tu darai quello che hai ricevuto, e allora ti dona tutta sè stessa e tu avrai ricevuto tutto l'amore del mondo.
Con questo non dico che una mamma non può uscire una sera con amici o non può più fare niente che non sia rivolto a suo figlio. Ma questa mamma in particolare mi sembrava molto incline a spezzettare il suo amore: ha un compagno/marito dal quale ha un figlio, ma quando vuole prende e se ne va alla ricerca di altri compagni, avventure di una notte. Forse per amare abbastanza un bambino bisogna crescere, fare delle scelte, smetterla di volere tutto!
E soprattutto a me chi siano i componenti di una famiglia non interessa, può essere anche la famiglia più stramba della storia, ma devono essere UNITI per poter crescere un bambino. Ho avuto a che fare con molti bambini e ragazzi... il desiderio e il bisogno di vivere in un gruppo di persone unite è in tutti.
Come può essere unita la famiglia se la coppia è, non so se sia l'espressione giusta, una coppia aperta? Come può un uomo che ama una donna essere contento di sapere che lei desidera andare a letto con altri? e come può essere felice se lei lo fa? Forse non la ama...
perdonami.... continuo a non seguirti mi sembra tutto un po' harmony quello che dici.... non ce la faccio a rispondere
Eliminaciao
della collana harmony non ho mai letto nulla, ma non mi pare proprio questo il genere! ;-)
EliminaForse ci sono pochi argomenti in difesa della coppia aperta, perchè ancora non ne ho trovati....