domenica 5 marzo 2017

Logan - the Wolverine

Come premessa. Con gli X-men sono rimasta un attimo indietro e, per esempio, gli spin off su Wolverine non ricordo di averli visti. Qualcuno mi dice che non ho perso nulla.
Ma questo film aveva un trailer fighissimo, mi ispirava un sacco e non mi ha delusa, anzi è persino sorprendente.


Siamo nel prossimo futuro, gli x-men non esistono più, non ne nascono da molti anni e quello che si percepisce è un mondo sempre più criminoso, distopico, dove “un tempo una brutta giornata era solo una brutta giornata” ora invece serve una costante anestesia agli effetti collaterali della vita.
Su questo sfondo Logan fa l'autista, un po' come il Taxi Driver di Scorsese anche lui è un reduce, un asociale, disgustato in maniera apatica, è un insonne e una bomba ad orologeria.
Il film si intitola Logan e in questo modo dichiara già da qui di non essere un altro lungometraggio su Wolverine.
Wolverine è il supereroe con gli artigli di adamantio, è “come lo hanno fatto”, come altri lo hanno voluto, Logan invece è l'uomo alla ricerca della sua autenticità. Quegli artigli che sono la sua arma, sono anche la sua croce, da sempre. Gli sono stati brutalmente imposti per farlo diventare qualcosa che lui non aveva scelto di essere e ora lo stanno distruggendo anche fisicamente.
Wolverine è un personaggio profondo, complesso, che nell'universo supereroistico può dire molto e può farlo ancora oggi a diciassette anni dalla sua prima comparsa al cinema. Questo film, senza dubbio, lo dimostra. E dimostra anche che il cinefumetto può ancora sorprenderci e ha voglia di farlo.
Questo è violento e rabbioso perché nell'intimo di Logan sono rimaste solo violenza e rabbia.
Le sue cellule invecchiano così lentamente che è quasi immortale, ma chi vorrebbe vivere per sempre, e vedere accanto a lui gli altri, i luoghi e le ere morire; chi oserebbe, a tali condizioni, amare?
Noi abbiamo creduto all'eroe, ma ora l'eroe deve credere a sé stesso, deve credere che la vita, la sua vita, abbia un valore. Come può?
La vita è amore. Cura per un padre malato, un luogo da chiamare casa, mani da stringere, viaggi desiderati e mai fatti, persone che nonostante tutto si vogliono bene, la grazia di un figlio.
Da tutto questo il supereroe si è sempre dovuto difendere, ma l'uomo non può morire senza aver vissuto. Allora in Logan si consumano due momenti chiave, quelli di fronte ai quali è un faccia a faccia in extremis con la vita e si deve scegliere se riconoscerla o rinnegarla. Arriva l'addio a chi la vita gliel'ha donata anche se qui non in senso biologico e soprattutto arriva Laura, una bambina, la sua bambina, la sua occasione di accogliere la vita e scoprire infine che sapore abbia. Scoperta che può rendere più dolce persino la morte e dare un senso a quel dolore che fa parte della vita stessa. Quel dolore che ti lacera la pelle quando tiri fuori gli artigli per combattere per chi ami e per il prossimo, ma ogni ferita col tempo si rimargina, è il vuoto che resta se non agisci che non può essere colmato.

~ Qualcuno arriverà... ~
 ~ Qualcuno è già arrivato. ~

I primi tre quarti di Logan sono mozzafiato sotto tutti i punti di vista.
Non scade nell'errore di darci spiegazioni riguardo al contesto o di raccontarci con inutili spiegoni quel che è accaduto per filo e per segno. Alcune cose siamo piacevolmente costretti ad intuirle, ci vengono forniti giusto gli elementi chiave. Per il genere fumettistico questo è un cambiamento non da poco.
Il film si fonda sui tre personaggi protagonisti, è un triangolo di relazioni dolce e drammatico. Logan e la piccola Laura, che hanno molto dei Léon e Mathilda di Besson, sono la primavera e l'autunno della vita, Xavier è l'inverno.


HughJackman, Patrick Stewart e la piccola Dafne Keen ci regalano tre performance davvero intense, per un on the road movie che raggiunge un momento di climax da brividi e poi svanisce piano in un finale che ha qualche difetto che però nell'insieme non riesce minimamente a scalfire la mia opinione positiva sul film.
Infatti nella prima parte i cattivi andavano bene così come erano, poco caratterizzati e poco incisivi, tanto lo sguardo dello spettatore doveva giustamente essere concentrato su altro. Mentre nel finale, quando arriva il mandante, ovvero il supercattivo di turno, non avrebbe guastato fare un lavoro un po' più di fino col personaggio.
Inoltre l'ultima parte crolla un tantino anche sul piano sceneggiatura, il discorso sembra tirato via, non ci sono più quei piccoli indizi che ti facevano cogliere abbondantemente tutti gli antefatti e il contesto e così quell'incontro con gli altri mutanti bambini sembra quasi fortuito, poco credibile. C'è anche poca chiarezza sul piano linguistico. (Laura parla spagnolo, ma anche un po' inglese. Tutte le infermiere dei bambini parlavano spagnolo, ma alla fine tutti i bambini sembrano parlare inglese. C'è qualquadra che non cosa...)
Se poi volete sapere la mia Laura avrebbe potuto non parlare proprio, nella prima parte del film lei comunica benissimo, e le sue comunicazioni evolvono e crescono anche senza bisogno della parola. Capisco che continuare così avrebbe reso difficile rendere al meglio ciò che accade nel finale, ma si poteva trovare uno stratagemma, voglio dire, tra tutti quei mutantelli.
Comunque, nonostante una goffaggine di trama proprio nel momento finale, l'azione continua a tener tutto insieme ed è quell'ammonizione finale di Logan a Laura a chiudere il cerchio.
~ Non essere come ti hanno fatta ~

Non cedere al condizionamento continuo di chi ti vuole diverso da quello che sei, da chi ti vuole utile al suo sporco gioco di potere, cerca la donna che sei, sii l'uomo autentico e senti che cosa si prova, che piccola ma grandissima sensazione è la vita.


But touch my tears, with your lips
Touch my world, with your fingertips.
And we can have forever
And we can love forever

 



16 commenti:

  1. Visto al cinema qualche giorno fa. Mi ha portato mio padre per compagnia, pur sapendo che odio il genere e di film Marvel, forse, salverò solo gli Spider-Man. Strano ma vero, l'ho apprezzato moltissimo anch'io. E Stewart (e Johnny Cash) mi ha quasi commosso. Ne parlerò presto, spero. L'inizio delle lezioni stravolge tutto. :)

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    1. Capisco capisco! Anche il non inizio però. Mi trovo per la prima volta ad avere un po' di tempo libero e voglio fare così tante cose che per ora non ne ho fatta nessuna ;)

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  2. Beh, tra la recensione da me e questa da te... ora devo vederlo proprio :)
    Peccato che scada un po' sul finale, anche avrei preferito un film che ci spinga sempre a intuirle, le cose...^^

    Moz-

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    1. Sì, quello e il villain un po' inutile sono le uniche pecce. Ma nel complesso il film è molto coinvolgente e commovente!

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    2. Sarà che purtroppo non hanno potuto usare altri personaggi Marvel, perché nel fumetto i villain sono fichissimi...

      Moz-

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    3. Ah io non conosco i fumetti.
      ma in realtà l'idea potenzialmente valida c'è anche qui, bastava dargli qualche tocco in più. Ma se non hai visto il film non ti dico cosa intendo, se no faccio spoiler ;-)

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  3. Ti dirò Sam, trovo sempre più coinvolgenti le tue recensioni. Logan è un personaggio che ha ben poco dell'eroe di fumetto, bensì fa emergere l'eroe umano, quello che, con tutti i suoi difetti, si mette in gioco nelle relazioni più che con le azioni.
    Bello il parallelo con Léon! Ho apprezzato anche il climax e mi sono lasciato trasportare dal fiume di sentimenti: dalla frustrazione e cinica illusione di Logan all'ingenuità della piccola e del vecchio. Questi ultimi due personaggi, molto più in sintonia di quanto si pensi (come con Wolverine nel primo X-man), in comunicazione telepatica. E forse è per questo che la bambina nella seconda parte del film parla più lingue.
    Nel complesso il film "Logan" mi è piaciuto anche con le sue incongruenze, un po'come il protagonista!

    BW

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    1. Grazie BW, mi fa piacere sapere il pensiero di chi legge ciò che scrivo!
      E sì questo film è davvero coinvolgente, per tutta la prima parte non molla un secondo e nonostante i piccoli difetti se ne esce super soddisfatti :)

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  4. l'ho visto ieri pomeriggio in un cinema gremito di nerd che non ha creduto alla maschera che ha fatto presente che non c'era scena dopo i titoli di coda...

    mi è piaciuto davvero tanto, anche se il finale mi ha lasciata profondissimamente insoddisfatta... ma solo perché io sono una Marvelliana di quelle che non mollano mai, e che la saga possa finire, no, che Woolverine possa non esserci più... oh no!

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    1. Eheheh Patalice, non han creduto nemmeno a me i miei compagni di visione quando ho detto che non ci sarebbe stata di sicuro. ;)
      E anche loro hanno detto proprio:"nooo deve esserci una scena post credits, Wolverine non può essere morto davvero!"

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  5. Bellissimo, finalmente un film in grado di cogliere l'essenza di Logan uomo prima ancora che supereroe. Laura e Xavier, poi, caratterizzati alla perfezione. Ho trovato anche io un po' bruttino il confronto finale con X-24 e quel povero Richard E. Grant inutile come pochi ma ciò non toglie che Mangold ha fatto davvero un lavoro egregio :)

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    1. Un lavoro che ci è molto piaciuto!
      C'è da dire che forse enfatizzare di più il villain avrebbe tolto spazio al resto, quindi chissà, magari è andata meglio così

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    2. D'accordo anche io sul fatto che enfatizzare il villain sarebbe stato forse controproducente. Il film non vuole parlare della solita lotta contro il boss di turno, quindi ci sta che sia meno caratterizzato. Funge solo da pretesto fondamentalmente

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    3. Già!
      Poi questo non toglie che nel finale ci sia qualche debolezza, ma nel complesso centra il punto eccome!

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  6. Il paragone con la Mathilda del film di Besson ci sta tutto, il fatto che tu abbia amato questo film senza aver visto gli altri (credimi, non vale la pena recuperarli a questo punto), dimostra ancora la sua forza, è parte di una saga, ma anche un punto zero sui super eroi al cinema. I difetti ci sono, ma per questa volta va bene così ;-) Cheers

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    1. Lo spero proprio che sia un punto zero per i film sui super eroi! :)

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