Se
non ricordaste il mio post su Star wars – II risveglio dellaforza vi rinfresco la
memoria: la riapertura dell'universo di Guerre Stellari mi aveva
lasciato un tantino perplessa. Il settimo episodio non era certamente
un brutto film, l'ho anche riguardato volentieri, ma allora non
mancai di esprimermi negativamente sul suo carattere di puro revival.
Per
Rogue One – A Star Wars story sono
estremamente contenta di poter fare un discorso totalmente diverso e
più positivo.
Questo
film, che era stato annunciato come una storia indipendente dalla
saga, si rivela non essere per niente indipendente. Ovvero non è uno
spin-off nel vero senso del termine, è più corretto definirlo un
prequel del così ribattezzato Episodio IV, Una nuova speranza.
Infatti Rogue One
finisce esattamente dove Una nuova speranza
comincia, e per esattamente intendo giusto una scena prima, infatti
narra le vicende che hanno portato l'alleanza ribelle in possesso dei
piani strutturali della Morte Nera.
La
trama è semplice, non
aggiunge nulla di più a quanto già sapevamo o immaginavamo, ma
funziona alla grande e si incastra perfettamente, andando anche a
riempire quello che, soprattutto agli occhi di uno spettatore del
2016 e non più del 1977, può benissimo essere interpretato come un
buco di trama di Una nuova speranza. Ricordate
come i ribelli siano riusciti a distruggere la prima Morte Nera? Mai
pensato “troooppo facile con la falla di progettazione!”
?
Ecco,
Rogue One offre a
questo un'ottima spiegazione, mette in campo un'impeccabile rosa di
nuovi protagonisti, non ricerca la citazione a tutti i costi, gioca
la carta nostalgia con una certa signorilità e ci regala così un
film con una semplice ma solida
base narrativa. Cosa che
Episodio VII aveva
evidentemente ritenuto non necessaria.
Se
in Episodio IV sentivamo
i personaggi parlare dell'oppressione
dell'Impero e conoscevamo
un'Alleanza Ribelle già forte (per l'appunto) di una nuova
speranza, Rogue One è
l'altra faccia della medaglia.
Viene rappresentata l'occupazione
dell'Impero in maniera più dura, vediamo quella loro
ora più nera
di cui parlava Leila nel
messaggio ad Obi-Wan e i ribelli non sanno come agire e non sanno di
chi fidarsi, ma alcuni di loro sono pronti al sacrificio, senza che
nessuno Jedi saggio gli dica quel che devono fare.
Il
film non è assolutamente perfetto, ma gli aspetti che contano sono
tutti calibrati e dosati al meglio affinché questo possa non solo
essere giudicato un film che valeva la pena di girare, ma anche a
tutti gli effetti un film che risveglia l'universo di Guerre Stellari
molto meglio di come il revival commerciale dell'anno scorso aveva
potuto fare.
La prima parte
è forse un po' poco strutturata, con il ribelle estremista Saw
Gerrera, personaggio che in fin dei conti non è del tutto
convincente, ma poi tutto fila liscio fino ad un epico finale.
Dart Fener compare proprio al momento giusto a ricordarci la potenza
del nemico, i Jedi sono scomparsi da tempo (a parte Fener,
ovviamente) ma il personaggio di Chirrut è lì per non farti sentire
la loro mancanza, così come la Forza rimane un elemento persistente ed infine il
nuovo membro droide della compagnia è simpatico quasi quanto 3BO.
Per
quanto riguarda l'adattamento
italiano dire che c'è
confusione è un eufemismo, non sanno più cosa tradurre e cosa no ed
ho anche registrato un agghiacciante “Non sono io che
devi convincere”, no comment!
Invece
non mi esprimerò ora sull'opportunità o meno di riportare sullo
schermo, riproducendoli al computer, volti noti che
naturalmente non avrebbero più potuto comparire sul set;
perché per ora in me prevale l'aspetto affascinante della cosa
piuttosto che quello controverso. La principessa Leila è così
realistica che sembra magia, ma forse aiuta il fatto che compaia
per soli dieci secondi netti.
lo guarderò di sicuro in inglese ;)
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RispondiEliminaBello! Concordo, anche se credo siano stati un po' ridondanti nel mettere la parola 'Fiducia' in tutte le frasi di senso compiuto... d'altronde ora è la Disney che dirige! ;)
RispondiEliminaBW
é vero che accenna piuttosto spesso alla speranza ;) è una delle sue strategie per porsi ancora meglio come estensione di "Una nuova speranza", ma effettivamente il troppo stroppia XD
EliminaPiaciuto molto. Diviene sempre più bello più il film procede. Inizio lento, Saw Gerrera personaggio malriuscito, da lì in poi va sempre meglio. Ho anche apprezzato rivedere Tarkin/Cushing. Il doppiaggio di Dart Fener (o Vader) però è fatto malissimo (e anche il costume: cos'era quella pappagorgia metallica che aveva?). Per il resto, davvero epico.
RispondiEliminasai, non mi ha disturbato il doppiaggio di Fener lì per lì. Comunque mi risulta doppiato da Massimo Foschi, che fu il doppiatore del personaggio nella vecchia saga, forse la sua voce non è più pulitissima.
EliminaTi dirò, lo volevo snobbare di brutto... ma tutto questo entusiasmo (per una volta) mi ha fatto venire voglia di vederlo :/
RispondiEliminaIo lo consiglio, ovvio, se piace il genere! :)
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