Trama
Tratto
dalla biografia Max
Perkins: Editor of Genius
(A. Scott Berg) il
film narra di colui che fu editor di autori del calibro di Ernest
Hemingway e F. Scott Fitzgerald e del suo rapporto di lavoro, ma
anche e per lo più personale, con un altro noto autore americano:
Thomas Wolfe.
La
storia
e i temi che
avrebbe potuto toccare questo film sono ricchi
di interesse,
ma Genius
non è nulla di che. Ovvero non riesce, nel complesso, a toccare un
problema in particolare e a far sì che lo spettatore ci entri e si
goda una storia. Ironica vicenda visto l'argomento.
C'è
da dire che parte proprio bene: le lunghe sequenze
iniziali sembrano
voler dare quell'idea che poi ritornerà a più riprese sulla bocca dei protagonisti, che la vita è come un fiume che scorre e la corrente
può talvolta farti allontanare da “casa” talvolta fartici
riavvicinare. Tuttavia nel momento in cui il film dovrebbe decollare,
la sceneggiatura lo porta a destra e a manca senza un indirizzo
preciso.
Nonostante ciò la fattura rimane su una buona strada, sì da
manuale, ma pur sempre buona, la
narrazione invece si perde.
Colin
Firth fa,
come sua consuetudine, un'ottima figura nel ruolo dell'editor Max
Perkins. Quell'attore riesce sempre a dare lo sguardo giusto ed ogni
suo personaggio, mi piace.
Jude
Law
invece, per quanto non reciti per niente male, non sarebbe nemmeno da
lui, qui è poco misurato e a volte troppo teatrale per il contesto.
Forse non gli è stato d'aiuto un copione altrettanto forzato, che
avrebbe dovuto dare più spazio allo scorrere delle azioni dei
personaggi, come in quelle sequenze iniziali, e uno spazio molto più
caratterizzato e contenuto alle parole. É vero che il linguaggio verbale non poteva
essere secondario in un film del genere, ma è altrettanto vero che c'è modo e modo di
metterlo in scena sul grande schermo.
La sufficienza c'è, ma si può fare di più! Soprattutto ce lo si poteva aspettare da John David Logan, che è lo sceneggiatore di questo film e che in passato ha scritto alcuni ottimi film. (Il gladiatore, The Aviator, Hugo Cabret, L'ultimo samurai)
Bentornata! Scusa il commento poco significativo... il film non l'ho ancora visto, era solo un'occasione per salutarti! :)
RispondiEliminaCommento assai significativo per quanto mi riguarda! ;) Grazie, diciamo che è un pre ritorno. Ho dei piani, ma finchè non ho più tempo a disposizione farò delle sporadiche gitarelle quaggiù
EliminaCuriosa di vederlo, nonostante tutto!
RispondiEliminaDirei che nel complesso non è brutto, non è nemmeno bello e non è quel che avrebbe potuto essere, ma ciò non mi fa consigliare di non guardarlo in assoluto ;)
EliminaIntanto anche io, come Kris, ti dico bentornata!!
RispondiEliminaIl film come sai mi è piaciuto molto: la trama mi ha avvinta dall'inizio alla fine (e conta che io ultimamente tendo ad addormentarmi con qualsiasi cosa!) e gli attori, soprattutto durante i loro duetti, li ho trovati fantastici :)
Grazie mille :D
EliminaSi bhe anch'io ero molto stanca e nonostante questo sono stata attenta senza fatica! ;) Tuttavia ho notato anche tutte le occasioni che si è perso lo sceneggiatore durante questa narrazione