Cenerentola – Meno sogni e più gentilezza

CInderella

Produzione USA|2015|Walt Disney Pictures
Regia Kenneth Branagh

Soggetto Cenerentola di Charles Perrault
Sceneggiatura  Chris Weitz|Aline Brosh McKenna(prima stesura)
Musiche Patrick Doyle
Scenografia Dante Ferretti
Costumi Sandy Powell

Con Lily James|Richard Madden|Cate Blanchett
Helena Bonham Carter|Holliday Grainger|Sophie McShera|Derek Jacobi

Sei al cinema e sui titoli di coda, quando tutti stanno già uscendo dalla sala, parte una canzoncina nota. I sogni son desideri di felicità. E tutti i grandi presenti in sala si mettono a cantare. Nel sogno non hai pensieri, ti esprimi con sincerità. Sistemano la sciarpa ai piccoli e gli infilano il cappello. Se hai fede, chissà se un giorno la sorte non ti arriderà. Proprio così, non i bimbi, ma quelli grandicelli. Tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà. Escono canticchiando, rilassati e soddisfatti e io penso: cara Dsney, anche questa volta giochi sporco, ci riproponi la favola di quando eravamo bambini, la fai sbrilluccicare come non mai e fai rivivere le scene che ci avevano fatto ridere e quelle che ci avevano emozionato, ti piace il vincere facile, ma come sempre fai tutto questo con una gran classe!

Cenerentola l'abbiamo sentita milioni di volte, ma non ci eravamo mai chiesti perché quella ragazza avesse tutto quello spirito di abnegazione e mai una volta si ribellasse ai soprusi della matrigna e delle sorellastre. Noi pensavamo solo che fosse una questione di carattere, che ci fosse nata.

Nel 2015 il motto non è più “sogna e spera fermamente, dimentica il presente e il sogno realtà diverrà”, è “Sii gentile e abbi coraggio e il sogno realtà diverrà”.
Cenerentola, o Ella per i suoi cari, era nata con un'indole mite, sicuramente, ma soprattutto aveva ricevuto un insegnamento dai suoi genitori al quale credette fino alla fine.

“Voglio confidarti un segreto, un grande segreto che ti aiuterà ad affrontare le prove a cui la vita vorrà sottoporti. Devi essere gentile e avere coraggio. Sei molto più gentile tu, così piccola, di quanto lo sia la maggior parte della gente al mondo. Dà un grande potere, più di quanto immagini, e dà magia. Sii gentile ed abbi coraggio, promettimelo.”

Così Ella vedeva sempre il mondo come avrebbe potuto essere, questa l’interpretazione del dimentica il presente, e praticava con fermo coraggio la gentilezza, che produce magia. Forse la magia non sarà sempre immediata e magari non sarà nemmeno una vera e propria magia. Forse tarderà così tanto che il coraggio verrà meno, ma non bisogna smettere mai di credere al potere della gentilezza.

Questa riproposizione di una tra le più classiche favole Disney sembra la più classica che ci abbiano mai proposto, ma io vi invito a vederla come la più moderna. Non perché il tacco della scarpetta di cristallo è passato da cinque centimetri a dodici, ma perché proprio oggi, nel 2015, il mondo ha davvero bisogno di ricordarsi quell'insegnamento sulla gentilezza, che non è mai stato così esplicito in una favola Disney.

Si aggiunga poi un altro messaggio che Cenerentola 2015 ha fatto risuonare forte e chiaro e si potrà davvero affermare che questa è una favola moderna. Una favola che ci serve davvero e ci serve oggi più che mai.

“Quello che lei era, quello che realmente era, sarebbe bastato? Questa volta nessuna magia l'avrebbe aiutata. Doveva affrontare il più grande rischio che chiunque prima o poi corre: essere visto per quello che è veramente. Sii gentile e abbi coraggio.

- Chi siete?

- Io sono Cenerentola. Vostra maestà, non sono una principessa. (…) Mi prenderete per ciò che sono: un'onesta ragazza di campagna che vi ama?

- Naturalmente, solo se voi prenderete me per ciò che sono, un apprendista che sta ancora imparando il mestiere.”

Quando impareremo a lasciarci vedere per quello che siamo? Anche con la cenere che ci copre la faccia, che forse a volte ci farà piangere, ma mai davanti a chi ci ama davvero.

Quando impareremo ad imparare? Anche se ci sembra di essere nati per qualcosa, anche se abbiamo fascino e talento, anche se siamo principi, dobbiamo imparare ad essere umilmente degli apprendisti di questa vita.

Ed ora non temete, sono anche in grado di lasciare da parte la commozione e parlare del film in sé, che ha molti pregi e pochi difetti.
Tra i pregi vi è una fuga da palazzo sui rintocchi della mezzanotte che non teme e forse non temerà rivali. Grazie Branagh. Una grandiosa Cate Blanchett (quando mai si è potuto dire il contrario, chiunque la dirigesse?) nel ruolo della matrigna, personaggio che è stato un po' approfondito anche nelle sue motivazioni, nei suoi sentimenti, al di là della cattiveria. Assolutamente convincente anche la stramba fata madrina di Helena Bonham Carter. Simpaticissimi gli animaletti, memoria del cartone animato. Bellissime le ambientazioni: la reggia, la scalinata, i lampadari, il ballo sul pavimento da favola del palazzo reale, i vestiti, come nelle favole, niente di più, niente di meno.

Per quanto riguarda i difetti: era permesso dare un guizzo di originalità alle scene finali e un poco di rotondità in più anche alle figure delle sorellastre (non nel senso che dovevano essere più paffute) e si poteva chiedere di meglio agli interpreti principali, ma, in fin dei conti, la per me sconosciuta Lily James ha fatto un lavoro piuttosto discreto. (se consideriamo poi che volevano assegnare il ruolo a Emma Watson, possiamo essere più che contenti