Produzione
USA|UK|Islanda|2015
Regia
Baltasar Kormákur
Soggetto
saggio Aria sottile|Jon
Krakauer
Sceneggiatura
Simon Beaufoy|William
Nicholson
Fotografia
Salvatore Totino
Montaggio
Mick Audsley|Baltasar
Kormákur
Musiche
Dario Marianelli
Con
Jason Clarke|Jake
Gyllenhaal|Josh
Brolin|John Hawkes
Robin
Wright|Michael
Kelly|Keira
Knightley|Sam
Worthington|Emily
Watson
Se non si è ancora
pazzi del tutto, quando ci si espone a dei rischi, anche fosse quello
estremo che mette a repentaglio la propria vita, il pericolo lo
si affronta a seguito di un calcolo. Ovviamente si insegue il
risultato positivo e tanto basta; quante possibilità ci siano di
raggiungerlo è un dato relativamente importante, ciò che conta è
che ce ne sia almeno una.
L'unico problema è
che in montagna non c'è calcolo che tenga. La montagna è
tiranna, è tanto magnifica quanto crudele, è
spietata e volubile, è sicuramente imprevedibile.
Tuttavia è anche maestra ancor più severa della strada. Se il
cammino ti costringe a rientrare in relazione con te stesso la
montagna ti ci ricollega a forza. Anche se forse, nel momento in cui
la vita ci abbandona, l'unico collegamento che davvero può
valere qualcosa è quello con chi resta e che amiamo e che ci
ama.
Everest parla
di questo, raccontando di una rovinosa
spedizione sulla vetta
più alta della Terra avvenuta nel maggio del 1996,
quando due gruppi di spedizione che stavano salendo insieme si
ritrovarono nel momento della discesa in mezzo ad una tremenda
bufera. I corpi di
diverse persone giacciono ancora su quell'intransigente montagna che
non offrì loro alcuna via di scampo.
Ma
fu la montagna la vera tiranna?
Questa la domanda che in molti si posero dopo questo ennesimo
incidente mortale.
Le spedizioni che ci
mostra il film, come molte delle altre che in anni recenti
raggiungevano l'Everest, erano di tipo commerciale, un fenomeno che a
quanto pare era allora in piena esplosione. Dunque i partecipanti non
erano tutti scalatori esperti e per quanto le guide a capo di queste
“avventure a pagamento” sapessero molto bene il loro
mestiere, conoscessero a fondo la montagna e avessero preparato e
allenato i loro clienti al meglio, molti ritengono che questo rendere
la vetta accessibile a chiunque per denaro sia una grave concausa
di molte disgrazie.
Sull'argomento
so poco o niente e uno dei problemi
principali del film
è proprio che racconta poco di quest'ultima cosa. Quel che so è che
Everest
è tratto dal saggio
Aria
sottile
scritto
nel 1997
da
Jon
Krakauer,
giornalista e partecipante di una delle spedizioni (è anche autore
del best seller che ispirò il film Into
the Wild di
Sean Penn). Il saggio racconta la sfortunata ascesa dal suo punto di
vista e ciò che lui ritenne è che le scelte fatte dai capi
spedizione non furono sempre le più responsabili possibili. (questo
almeno è quanto ho scoperto informandomi, ma il libro io non l'ho
letto) A seguito di questa pubblicazione, come tipico in casi del
genere, ci furono forti critiche
e molti diedero anche il loro diverso punto di vista, uno tra tutti
Anatoli Boukreev, guida presente ai fatti del '96 e ora personaggio
del film.
Ci
sarebbe poi da aggiungere che Krakauer ha criticato senza mezzi
termini la
sceneggiatura dicendo
che chiunque volesse sapere come andarono le cose dovrebbe piuttosto
leggere il suo libro.
Insomma
questa è una storia
di quelle che non possono che suscitare polemica e dibattito. Io
credo per il semplice fatto che è naturale che sia così: parliamo
di vita umana, di sopravvissuti ad un evento che è costato la vita a
molti e nel rovescio della medaglia c'è chi è pronto a fare
“notizia” di qualunque cosa. Per non dire poi che poco separa
quel desiderio di fare notizia da quello di voler raccontare con un
film una storia a “presa rapida”. Ma questo è un altro discorso.
Forse
questo Everest
di Baltasar Kormákur avrebbe
potuto essere parecchio interessante se avesse puntato di più sul raccontare
“qualcosa di vero”. E siccome è l'articolo delle virgolette, per
qualcosa di vero intendo semplicemente una narrazione che riuscisse
ad andare
oltre
le polemiche e dire di più, andare oltre la reale
versione dei fatti e raccontarne una vera,
una che potesse dare qualcosa al pubblico. Qualcosa di più di un
mazzolino di pubblicità occulta, una computer grafica che ti fa
sentire il freddo, sentimentalismi sparsi e di vario genere e qualche
accenno a tematiche alte subito smorzato dalla necessità di
mantenersi neutrali o da chissà cosa.
Non
so se il concetto è chiaro o se è rimasto solo un'espressione tra
virgolette, ma il succo è che questo film a mio parere non è né
carne né pesce e per quanto mi riguarda si aggiudica un 6/7
per
il quale deve ringraziare il cast
e una più che dignitosa gestione dell'aspetto corale del racconto.
Lo vedrò nel pomeriggio, spero.
RispondiEliminaNon è il mio genere, ma ha un bel cast (che da quel che leggo funziona bene), una durata contenuta...
Quindi sì, si vedrà. ;)
Confermo, cast funzionante! Attendo pareri allora :)
EliminaNel complesso concordo, ne parlerò domani io. In ogni caso mi aspettavo qualcosa di diverso, dei personaggi un po' più approfonditi e invece nisba. Non un brutto film a livello assoluto, ma una vera e propria occasione sprecata.
RispondiEliminaVerrò a leggerti :) Non osa proprio, no
EliminaRaramente guardo film "documentari", mi piace la ricostruzione storica ma deve essere il più attinente alla realtà e con i film non lo sai mai, andare a fare ricerche per appurarlo non ne ho voglia
RispondiEliminaLa ricerca la dovrebbe fare chi scrive il film e chi lo dirige, forse qui l'errore è stato cercare di essere fedeli ad un saggio che dice la sua sull'accaduto, ma allo stesso tempo volere rimanere neutrali per non sollevare polemiche, per non far sentire nessuno giudicato.
EliminaAllora tanto valeva ispirarsi solo ai fatti e raccontare una cosa che alla fine magari risultasse più vera.
Bella analisi Sam, hai centrato il punto cruciale: questo film sembra avere un corpo estraneo inserito in un posto poco consono, per la paura di dire una parola in più che potrebbe offendere qualcuno.
RispondiEliminaGrazie :)
EliminaProbabilmente è perchè ci sono molti sopravvissuti e molte persone coinvolte che sono ancora in vita e quindi non si poteva rischiare di sembrare giudicanti, ma allora perchè farne un film?
esatto, si salva perchè sul cast non c'è nulla da ridire!
RispondiEliminaBoh... a me continua a non ispirare per nulla...
RispondiEliminanon ti perdi nulla di sensazionale infatti :) vai sicuro
EliminaAnche se una visione non fa male!
Voglio iniziare col dire che quando sono entrato in sala nel cinema è andata via la luce per una manciata di secondi, forse dovevo aspettarmelo che non sarebbe stato un pomeriggio rilassante.
RispondiEliminaIl film mi ha deluso, quasi quanto il cinema, se non fosse stato per il cast, come hai brillantemente sottolineato tu, sarebbe stato quasi meglio che la luce fosse andata via per tutta la durata del film!
Sei stato più che generoso per quanto riguarda il voto!
Eh bhe sì forse un po' generoso, ma che posso farci, mi sentivo di esagerare ;)
EliminaUn cinema deludente non aiuta per niente! Anche considerato quanto costa...
Grazie per il commento e scusa il mio ritardo a rispondere.