­

giovedì 9 marzo 2017

Consigli per la serata: Philomena (2013)


#staserainTV

~ Philomena ~
 

Oggi vi consiglio questa road movie di genere drammatico. Tratto da una una biografia, per cui da fatti realmente accaduti, Philomena è il viaggio di un'anziana signora e di un giornalista. Lui è in cerca di una storia, lei di un figlio partorito quand'era giovanissima in un convento irlandese adibito a nascondere ragazze e le loro gravidanze “inopportune”, dove il cambio era che i bambini appartenevano alle suore e le ragazze pure, fin tanto che non avessero pagato il loro debito per la copertura dello scandalo.

Una di quelle storie perfetta per il cinema melodrammatico, ma lasciatevelo dire da una che quel genere lo sopporta malissimo, questo film è leggero, raffinato, fresco e con una buona dose di ironia
 
Con una fantastica Judi Dench. Attrice plurime volte candidata all'Oscar e lo fu anche per questo personaggio, ma fino ad ora lo ha vinto solo per quel cameo muto in Shakespeare in love... film che - vi rendete conto? - ha vinto miglior film contro Salvate il soldato Ryan, La sottile linea Rossa, La vita è bella... beh non ci resta che ridere di questa vittoria scandalosa. Ma sono andata fuori tema, quindi taglio corto.


Vi auguro una buona serata!!

Canale5 h 21:10



mercoledì 8 marzo 2017

Consigli per la serata: epicità vs leggerezza

~ Braveheart ~
 

Stasera un must. Di e con Mel Gibson, che ci ha confezionato da poco La Battaglia di Hacksaw Ridge. Con questo di premi Oscar ne vinse 5, tra cui miglior film.
Protagonista è William Wallace, eroe nazionale scozzese vissuto a fine 1200 che ha combattuto per l'indipendenza della Scozia dagli occupanti inglesi.
Epico nella regia e nella sceneggiatura, non vi dico altro per invogliarvi a vederlo, perché come dicevo è un must. Vedetelo.


Certo, chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un po'. 

Agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere un'occasione, solo un'altra occasione, di tornare qui sul campo a urlare ai nostri nemici, che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà?


Rete4 h 21:15



~ Scrivimi una canzone ~
 

Se invece siete in una di quelle serate in cui ci vorrebbe proprio qualcosa di rilassante ma intelligente, qualcosa che "PoP! Goes my smile!”... bhe allora non potete proprio lasciarvi sfuggire questa chicca!
Una ex popstar (Hugh Grant) in declino in cerca di parole per una nuova canzone e una ragazza ingenua e adorabile (Drew Berrymore) che di parole ne ha fin troppe.
Ammetto che quando si parla di commedie con Hugh Grant sono tremendamente di parte, ma in questo caso non potreste rimanere delusi. Questo film ha energia, trash pop e autoironia. Cosa chiedere di più? 


 
La5 h 21:10



Se invece volete spegnere il cervello con Laporta rossa, potete prima leggere la mia polemica a riguardo, cliccando.


Ma ricordate che oggi c'è il cinema2day, il cinema a 2 euro. Io, come sempre mi ci fiondo e ne approfitto per rivedermi Logan.


E io vi auguro di di passare una bella serata!



domenica 5 marzo 2017

Logan - the Wolverine

Come premessa. Con gli X-men sono rimasta un attimo indietro e, per esempio, gli spin off su Wolverine non ricordo di averli visti. Qualcuno mi dice che non ho perso nulla.
Ma questo film aveva un trailer fighissimo, mi ispirava un sacco e non mi ha delusa, anzi è persino sorprendente.


Siamo nel prossimo futuro, gli x-men non esistono più, non ne nascono da molti anni e quello che si percepisce è un mondo sempre più criminoso, distopico, dove “un tempo una brutta giornata era solo una brutta giornata” ora invece serve una costante anestesia agli effetti collaterali della vita.
Su questo sfondo Logan fa l'autista, un po' come il Taxi Driver di Scorsese anche lui è un reduce, un asociale, disgustato in maniera apatica, è un insonne e una bomba ad orologeria.
Il film si intitola Logan e in questo modo dichiara già da qui di non essere un altro lungometraggio su Wolverine.
Wolverine è il supereroe con gli artigli di adamantio, è “come lo hanno fatto”, come altri lo hanno voluto, Logan invece è l'uomo alla ricerca della sua autenticità. Quegli artigli che sono la sua arma, sono anche la sua croce, da sempre. Gli sono stati brutalmente imposti per farlo diventare qualcosa che lui non aveva scelto di essere e ora lo stanno distruggendo anche fisicamente.
Wolverine è un personaggio profondo, complesso, che nell'universo supereroistico può dire molto e può farlo ancora oggi a diciassette anni dalla sua prima comparsa al cinema. Questo film, senza dubbio, lo dimostra. E dimostra anche che il cinefumetto può ancora sorprenderci e ha voglia di farlo.
Questo è violento e rabbioso perché nell'intimo di Logan sono rimaste solo violenza e rabbia.
Le sue cellule invecchiano così lentamente che è quasi immortale, ma chi vorrebbe vivere per sempre, e vedere accanto a lui gli altri, i luoghi e le ere morire; chi oserebbe, a tali condizioni, amare?
Noi abbiamo creduto all'eroe, ma ora l'eroe deve credere a sé stesso, deve credere che la vita, la sua vita, abbia un valore. Come può?
La vita è amore. Cura per un padre malato, un luogo da chiamare casa, mani da stringere, viaggi desiderati e mai fatti, persone che nonostante tutto si vogliono bene, la grazia di un figlio.
Da tutto questo il supereroe si è sempre dovuto difendere, ma l'uomo non può morire senza aver vissuto. Allora in Logan si consumano due momenti chiave, quelli di fronte ai quali è un faccia a faccia in extremis con la vita e si deve scegliere se riconoscerla o rinnegarla. Arriva l'addio a chi la vita gliel'ha donata anche se qui non in senso biologico e soprattutto arriva Laura, una bambina, la sua bambina, la sua occasione di accogliere la vita e scoprire infine che sapore abbia. Scoperta che può rendere più dolce persino la morte e dare un senso a quel dolore che fa parte della vita stessa. Quel dolore che ti lacera la pelle quando tiri fuori gli artigli per combattere per chi ami e per il prossimo, ma ogni ferita col tempo si rimargina, è il vuoto che resta se non agisci che non può essere colmato.

~ Qualcuno arriverà... ~
 ~ Qualcuno è già arrivato. ~

I primi tre quarti di Logan sono mozzafiato sotto tutti i punti di vista.
Non scade nell'errore di darci spiegazioni riguardo al contesto o di raccontarci con inutili spiegoni quel che è accaduto per filo e per segno. Alcune cose siamo piacevolmente costretti ad intuirle, ci vengono forniti giusto gli elementi chiave. Per il genere fumettistico questo è un cambiamento non da poco.
Il film si fonda sui tre personaggi protagonisti, è un triangolo di relazioni dolce e drammatico. Logan e la piccola Laura, che hanno molto dei Léon e Mathilda di Besson, sono la primavera e l'autunno della vita, Xavier è l'inverno.


HughJackman, Patrick Stewart e la piccola Dafne Keen ci regalano tre performance davvero intense, per un on the road movie che raggiunge un momento di climax da brividi e poi svanisce piano in un finale che ha qualche difetto che però nell'insieme non riesce minimamente a scalfire la mia opinione positiva sul film.
Infatti nella prima parte i cattivi andavano bene così come erano, poco caratterizzati e poco incisivi, tanto lo sguardo dello spettatore doveva giustamente essere concentrato su altro. Mentre nel finale, quando arriva il mandante, ovvero il supercattivo di turno, non avrebbe guastato fare un lavoro un po' più di fino col personaggio.
Inoltre l'ultima parte crolla un tantino anche sul piano sceneggiatura, il discorso sembra tirato via, non ci sono più quei piccoli indizi che ti facevano cogliere abbondantemente tutti gli antefatti e il contesto e così quell'incontro con gli altri mutanti bambini sembra quasi fortuito, poco credibile. C'è anche poca chiarezza sul piano linguistico. (Laura parla spagnolo, ma anche un po' inglese. Tutte le infermiere dei bambini parlavano spagnolo, ma alla fine tutti i bambini sembrano parlare inglese. C'è qualquadra che non cosa...)
Se poi volete sapere la mia Laura avrebbe potuto non parlare proprio, nella prima parte del film lei comunica benissimo, e le sue comunicazioni evolvono e crescono anche senza bisogno della parola. Capisco che continuare così avrebbe reso difficile rendere al meglio ciò che accade nel finale, ma si poteva trovare uno stratagemma, voglio dire, tra tutti quei mutantelli.
Comunque, nonostante una goffaggine di trama proprio nel momento finale, l'azione continua a tener tutto insieme ed è quell'ammonizione finale di Logan a Laura a chiudere il cerchio.
~ Non essere come ti hanno fatta ~

Non cedere al condizionamento continuo di chi ti vuole diverso da quello che sei, da chi ti vuole utile al suo sporco gioco di potere, cerca la donna che sei, sii l'uomo autentico e senti che cosa si prova, che piccola ma grandissima sensazione è la vita.


But touch my tears, with your lips
Touch my world, with your fingertips.
And we can have forever
And we can love forever

 



venerdì 3 marzo 2017

La porta a luci rosse di Rai2. Ovvero vi presento la vena polemica di Sam.


Non potevate farne a meno vero di conoscere il lato polemico di Sam?
Allora io comincio.

Posso dire sesso su blogspot o papà Google viene a mettere in castigo il post?
Bho, lo scopriremo.

Quello che è invece già risaputo è che in Rai certe cose vanno sdoganate con del criterio.
Ma facciamoci un favore e chiamiamo le cose con il loro nome: il criterio è solo uno e si chiama marketing!

Andiamo con ordine.
Io non sono una fan della televisione, è molto raro che guardi prodotti televisivi. Però non serve essere degli accaniti fruitori per captarne le dinamiche, quelle rivolte all'accalappiamento dello spettatore, e dello spettatore giusto per ogni circostanza, dinamiche che ovviamente hanno dovuto avere una loro evoluzione, siccome rapidamente sono cambiati gli spettatori e le loro richieste.

Ultimamente hanno pubblicizzato un prodotto che mi ha incuriosito: La porta rossa. Mi ha attirato principalmente per il suo essere pericolosamente vicino a Ghost (presente quel film con Patrick Swayze che viene assassinato e diventa un fantasma e scopre che Whoopi Goldberg può sentirlo e allora si fa aiutare da lei per proteggere Demi Moore dal cattivone che lo ha ucciso?).
Sto seguendo questo La porta rossa ed è effettivamente vicino a Ghost, ma non c'è nulla di male.
Nel pubblicizzarlo, la frase sulla bocca di tutti è stata, come fu anche qualche mese fa per I Medici, “Qualcosa di nuovo nel panorama televisivo italiano”. Molto bene o una banale normale amministrazione?

Voglio dire, anche la Barilla ha cambiato la ricetta degli spaghetti n°5, ma questo non fa di lei una paladina dell'arte culinaria? O sì?

Io in questa sede non ho nessuna intenzione di criticare la serie in sé, che poverina non ha fatto nulla di male vorrei solo che passasse un concetto: chiamiamo le cose con il loro nome, è marketing.
Se dovessi apprezzare qualcosa di questo prodotto potrei apprezzare il fatto che la Rai abbia saputo a che pubblico si stava rivolgendo e come doveva farlo, c'è del mestiere dietro tutto ciò. Tuttavia non lo apprezzerò perché è qualcosa di nuovo nella nostra televisione. Non ci stanno proponendo una cosa nuova perché “finalmente qualcosa si muove”, ci stanno proponendo una cosa nuova perché quella vecchia hanno finito di proporcela. Perché «tutto deve cambiare perché tutto resti come prima».
Secondo me è importante esserne abbastanza consapevoli, lasciare acceso il nostro senso critico perché nessuno ci faccia mai chiamare le cose così come conviene a lui.
Chiamiamole semplicemente per quello che sono. Spesso non nere o bianche, ma grigie.

Torniamo però alla nostra serie TV, che il punto saliente di questo post non lo abbiamo ancora sviscerato.
Ha avuto, nelle prime serate, un ottimo successo di telespettatori e i commenti del live twitterer medio erano:

.da brividi... piena di pathos …meravigliosa …non riesco a non piangere... ...anch'io mi merito un @LinoGuanciale... ….cuori cuori cuori faccina che piange faccina che piange...

Per cui tutto bene, no?
Poi è successo anche questo:
Ah, bufera?
Ma dai che non c'è nulla di cui scandalizzarsi troppo, vi spiego io come è andata. State ben attenti.
La produzione ha radunato l'allegra compagnia e ha detto:

Della storia fate quel ca*bip* che volete, io voglio 15 minuti di capezzoli sotto la maglietta per la Pession e almeno un nudo completo.
Lino Guanciale è un po' pudico ma fate in modo che si tolga la maglietta, per carità!
Ah, una scena di sesso per ogni protagonista!
Aspettate un momento... per quello grasso lasciate stare, valà”

Al che qualcuno ha azzardato:

Ma mi scusi come facciamo? Non tutti i personaggi hanno una relazione rilevante nella storia, non gli abbiamo nemmeno scritturato la moglie al personaggio di Ettore Bassi”

E voi ingaggiate una comparsa disposta a spogliarsi! Pivelli! Mi costa anche meno”

E così via disquisendo.

Nulla di male nemmeno qui.
L'importante è che siate tutti molto consapevoli che ora non c'è il sesso in Rai perché la Rai vuole evolversi artisticamente o perché vuole uscire da canoni antiquati o perché vuole lanciare un messaggio di qualche tipo.
C'è il sesso in Rai perché così vuole il papabile pubblico di quella fiction.
A livello narrativo o artistico, nelle fiction o serie TV degli ultimi tempi, è giustificata, nel senso è realmente a servizio della storia, solo una scena di sesso su tre.
Non dico questo per denigrare questo genere di prodotto, se volessi questo farei tutt'altro discorso, lo dico per denigrare una tendenza che non sopporto: quella di abbandonare il senso critico.

La fiction si rifà ai suoi modelli, modelli che sono in tutto e per tutto corretti, modelli dai quali l'arte e la narrativa hanno spesso tirato fuori storie monumentali. Però un conto è quando un topos è al servizio di una storia e un altro conto è quando un fruitore tipo è irretito da quel modello e lo cerca spasmodicamente, a prescindere da quello che contiene. Lo amerà anche fosse vuoto o brutto.
Con questo non voglio dire che la seconda situazione sia il male e la prima sia il bene, esistono molte cose nel mezzo.
Proprio perché esistono molte cose nel mezzo, la cosa importante è non lasciare che gli altri ci obblighino a dare nomi strumentali e pretestuosi a qualsivoglia trovata, che alla fine dei conti si rivela solo una strategia di mercato.
Perché, vi dirò di più, il marketing lo faranno anche e soprattutto su questa nostra risposta, sul nostro non chiamare le cose con il loro nome.

Ci hanno abituati a schierarci perché quelli che si mettono nel mezzo non gli servono a niente.
La Rai mette in prima serata sesso esplicito e nudo integrale.
Forza, tu sei pro o contro?
Ma non lo so, non è una questione di pro o contro...
Allora le recensioni titolano: “Proteste dei telespettatori più bigotti
Ah, io non sono bigotto, allora pro. Sono pro. Questa Porta Rossa è proprio da seguire.

Capite il meccanismo?

Detto ciò io ora condividerò questo post sui social, cercando di metterci gli # più usati, un titolo accattivante e la faccia di Lino Guanciale in bella vista (per il piacere di tutte le sue fans) e questo perché cerco quello che cercano tutti, tirare acqua al mio mulino!


DISCLAIMER: ho sfruttato l'occasione di La porta rossa per tirare fuori questa mia vena polemica, ma la verità è che si può fare lo stesso discorso per ogni cosa, anche e soprattutto al di fuori del campo dell'intrattenimento, anche in ambiti molto più delicati.
Purtroppo.

Per cui chiamiamo sempre le cose con il loro nome, difendiamoci da questa tendenza dilagante a far diventare ogni cosa strumento e pretesto per fini altri, che non centrano mai davvero con quello per cui si pensa di essersi schierati.

Non è a luci rosse, è marketing!

Consigli per la serata: scenari post apocalittici tra invenzione e realtà

#staserainTV

 ~ Mad Max: Fury Road ~

Vincitore, nell'anno appena passato, di ben sei premi Oscar e candidato a dieci. Fury Road è il tardivo quarto capitolo della saga di Mad Max, di cui io conosco solo il primo, Interceptor. Questo è ambientato in un futuro sempre più post apocalittico e sempre meno civilizzato. Il genere è “one chase show”, ossia tutto un inseguimento... e CHE inseguimento!
Non sono la fan numero uno degli inseguimenti, ma questo mi ha decisamente tenuta lì ed è riuscito nell'arduo compito di rendere una caccia tra uomini, chi più uomo chi decisamente meno, protagonista principale del film.
Certo è che bisogna sorvolare sulla sceneggiatura, d'altronde non era mica quello lo strumento con cui comunica questo film.
Però mi è dispiaciuto vedere che alcune trovate, che a livello di scrittura dei personaggi e dei dialoghi erano davvero interessanti, vengano banalizzate da una sceneggiatura che nel complesso fa acqua da molte parti. Per fare un esempio, il modo di interagire dei Figli di Guerra è inizialmente molto animalesco e primordiale e caratterizzato molto bene, ma poi qua e la questo si perde, le battute che servono a far andare avanti il film sembrano ignorare completamente la caratterizzazione iniziale. Invece i due protagonisti hanno a tratti una caratterizzazione da eroi molto classica, che forse stona un po' con il contesto, o forse andava solo spiegata meglio. Anche loro sono nati nell'inciviltà, cosa li ha resi quel che sono?
Per il resto è un film cinematograficamente spettacolare e stasera potete godervelo in TV.
Italia 1 h 21:10 ●





~ La ciociara ~

Se invece stasera siete in vena per un po' di sana tristezza, di quella più monumentale che deprimente, di quella che fa da testimone a qualcosa che è bene tenere a mente, allora concedete il vostro tempo ad un pezzetto di neorealismo italiano, nonché ad una pagina di storia del cinema.
Per questo film Sophia Loren vinse l'oscar a miglior attrice nel 1962.
La ciociara è un film di De Sica, tratto dall'omonimo libro di Moravia. Non so per voi, ma per me è stata una delle letture scolastiche obbligatorie, e sono state poche le letture imposte che non mi siano pesate come un macigno, questa è stata una di quelle. Nonostante il tema non fosse per niente leggero.
Protagoniste sono una madre e una figlia che cercano di evitare i bombardamenti della seconda guerra mondiale rifugiandosi in Ciociaria, ma la fuga non sarà fonte di salvezza, la guerra raggiungerà anche loro. Non sotto forma di bombe o spari, ma con un aspetto forse anche peggiore.
Vedere tutto ciò rappresentato in un film è anche più pesante, se possibile, che leggerlo attraverso i detti e non detti della scrittura, ma ne vale la pena.
Tv2000 h 21:05 ●


E io vi auguro di di passare una bella serata! 


 

lunedì 27 febbraio 2017

Oscar epic fail e consigli per la serata!

#staserainTV


Genti tutte, anche gli Oscar li hanno consegnati ...e come li hanno consegnati!
The best moment ever: quando uno dei produttori di La La Land prende in mano la situazione e strappa la vera busta dalle mani del malcapitato annunciatore con una veemenza della serie “Scansati. Faccio io!” Ha vinto.
Per non parlare della nonchalance con cui quello che stava finendo il suo discorso al momento della realizzazione fa “We lost by the way, but you know..” Li ho adorati tutti.
E il faccino triste di Damien sullo sfondo mi ha spezzato il cuore. Poor boy, but you had best director!! Be happy! I'm happy!

Qui il video integrale dell'epic fail: https://twitter.com/THR/status/836097740195037186


Ahahah non ho ancora smesso di ridere. Ma passiamo ai consigli per la serata:


~ Vacanze Romane ~ è un classico e se non lo avete ancora visto è il momento di fare ammenda. 10 candidature agli Oscar del 1954, vincitore di 3. É sostanzialmente una favola, con la bellissima Audrey Hepburn nel ruolo di una principessa che si scopre molto più affascinata dalla vita reale che da quella regale.
Featuring Roma e una Vespa.


Paramount Channel h 21:10 

 

~ 12 anni schiavo ~ è anche lui un protagonista degli Oscar. Nel 2014 fu nominato 9 volte e portò a casa 3 premi, tra cui miglior film. É un film ambientato nell'america della prima metà del 1800, tratto da una drammatica storia vera, racconta di un uomo, un violinista, che venne rapito e reso schiavo e del suo continuo tentativo di trovare infine giustizia e tornare dalla sua famiglia.
Ottime interpretazioni, bella scrittura, consigliato.
Featuring: musica di Hans Zimmer e almeno uno dei vostri attori preferiti. Provate, ditene uno!


Canale 5 h 21:10


~ X-men - L'inizio ~ se invece i film da Oscar non vi interessano e siete molto più da supereroi il palinsesto ci offre gli x-men. Dovete sapere che con gli x-men ho un po' perso il conto ed è strano perchè in realtà sono stati tra i primi supereroi al cinema che io abbia conosciuto. Fatto sta che questo è della saga prequel e protagonista dovrebbe essere un giovine professor Xavier, che con un giovine Magneto, non ancora troppo Magneto, cerca di fondare la scuole dei mutanti. Ma, come vi dicevo, non ne sono certissima. Voi lo ricordate? Se no possiamo tutti fare un ripassino stasera.

Italia 1 h 21:10

In ogni caso io via auguro di di passare una bella serata!