Questo
blog mi sembra sia nato ieri ed ho già bisogno di una pausa!
In
questa settimana pensavo che avrei preparato una bella riflessione di
arrivederci, considerato che vorrei interrompere le comunicazioni per
un mesetto avrei voluto una chiusura con stile. Poi l'ho anche
preparata, ma oggi non sono proprio in vena di chiudere con quella.
Ne ho conservato solo il titolo dal quale capirete che aveva
sicuramente origine dal caro vecchio Signore degli anelli.
Oggi mi sento solo di dire “ciao”. Che volete farci? Mi sento
molto hobbit. Lo sciocco, il beone, il festaiolo, il fifone, il
pigro, il mezzo uomo. Ma chissà poi che un giorno anche questo
hobbit qui non possa fare qualcosa degno di quella grande storia che è
la vita. Come il vero Sam...
Ma tornando a noi...
In
questo mese estivo la cosa più importante che ho programmato è un
cammino e dunque oltre al classico ciao vi vorrei lasciare
l'auguro per un BUON CAMMINO, qualunque sia il vostro viaggio in
questo momento mi auguro possa essere vitale anche laddove la vita è
difficile da scorgere.
Con
la fatica, la sete, la soddisfazione della meta raggiunta, gli
incontri, gli scontri, la condivisione, l'essenzialità, la strada è
sempre e comunque una grande maestra. Ovviamente non lo è lei, siamo
noi che ci diamo la possibilità di farci toccare.
Io
parto con molte domande, forse la parte sciocca di Sam spera di
tornare con delle risposte, la parte intelligente di Sam, quella
dallo spiccato senso critico, (ah dite che questa parte non l'avete
ancora conosciuta? Bhe avremo tempo!) quella spera di tornare con
delle domande migliori, quelle giuste, quelle che portano alle scelte
vere.
Dunque...
possa la strada alzarsi e venirvi incontro.*
Scusate,
alcuni video hanno una pessima qualità, ma tanto il film dovete
vederlo! ;-)
Nello
scorso post si parlava di canzoni nei film e qui non ci allontaniamo
molto dall'argomento perché sabato ho visto un bellissimo musical al
Teatro Comunale di Bologna. Lo ha messo in scena una compagnia della
scuola professionale di musical BSMT. Dunque non erano professionisti
ma sono stati davvero bravi e perciò mi auguro e immagino che molti
lo saranno presto e a pieno titolo.
Il
musical è una magia!
Veramente.
Tanto
che io ho capito che è magico, ma siccome l'ho capito da popolana
ignorante, non saprei spiegare qual'è il trucco. So solo che la
musica e il canto si spiegano sempre meglio, che ti entrano dentro e
sono per loro natura più memorabili, so che li ascolti mettendoti in
una relazione diversa rispetto alla semplice prosa che resta comunque
imprescindibile nel panorama artistico.
L'opera musicale rischia di farmi
innamorare più di quanto non possa fare un film. É un genere che mi
appartiene molto e quanto vorrei farne parte un po' di più!
Un po'
come Eva Duarte
voleva far parte di B.A., Buenos
Aires, Big Apple. E lei
è arrivata a farne parte, oh se ci è arrivata! Tanto che il
compositore Andrew Lloyd
Webber e il suo
collaboratore Tim Rice
alla sceneggiatura hanno pensato di fare un musical che parlasse
proprio della vita di questo iconico personaggio argentino: Evita,
diminutivo spagnolo di Eva.
Evita fa parte di quella rosa di musical
di Webber che è quasi impossibile non conoscere: Jesus Christ
Superstar, Cats, The Phantom of the Opera, Evita, almeno una canzone
di ognuno di questi ha fatto il giro del mondo ed è stata
reinterpretata in tutte le salse.
Di
questa bella opera (come anche delle altre tre citate) per fortuna di
chi non ha avuto la possibilità di vederlo a teatro c'è un'ottima
trasposizione cinematografica, interpretata dalla strepitosa voce di
Madonna nel
ruolo di Evitae
dal fascino di un giovane Antonio
Banderas (che
ogni tanto qualche passo di tango nel mulino potrebbe anche regalarcelo)
nel ruolo di Che, uomo del popolo che non si lascia irretire dalle
belle parole e oltre a fungere da narratore della storia rappresenta la critica a tutte le mosse di Evita
Eva
ha origini umili, ma fin dalla tenera età matura l'ambizione di
diventare una star e passando da un amante “utile” all'altro
riuscirà a trasferirsi a Buenos Aires nel 1935 e ad ottenere infine
un programma radiofonico e poi sempre maggior successo e visibilità.
Questa canzone racconta la parte dolorosa di quel modo di farsi strada nella società che Eva sceglie, o forse l'unico possibile.
Al contrario qui Eva è entrata completamente nella parte e gli amanti sono davvero solo uno strumento per raggiungere i suoi obiettivi.
Nel
'43 vi fu un colpo di stato militare al quale tra gli altri partecipò
Juan Perón
che una sera incontrò Eva e da quel momento in poi le loro ascese
procederanno insieme.
Eva
lo aiutò a farsi benvolere dal popolo fino a diventare lei stessa
eroina dell'Argentina.
Un discorso di Evita alla folla, nonchè il brano più noto dell'opera. Le sue parole sono una vera e propria dichiarazione di amore per il popolo.
Che parla ad Eva mentre lei balla con suo marito Peron, le ricorda di essere giovane, le ricorda da dove proviene, le dice di stare attenta, cadere da così in alto fa più male. Lei lo mette a tacere con una tagliente semplicità.
Evita va in europa, è decisamente l'apparenza che conta per essere amati e ammirati!
La
vita di Evita Peron fu molto presto interrotta dalla malattia e dopo la sua
morte il popolo argentino la pianse e la venerò come una santa.
Questa
canzone fu scritta da Webber appositamente per la versione
cinematografica a raccontare il momento in cui Eva scopre la sua
malattia e capisce di rischiare di non essere più "utile".
Per chi non sapesse chi è, Sofàsophia è una blogger che ha decisamente sovrastimato
l'incostante Sam di Come nei FILM e le ha già detto fin troppe buone
parole. Che poi mi imbarazzo...
Passate dal suo blog dove la troverete a condividere in allegria con voi tutto quanto possa interessare il buon cultore della filosofia del divano: libri, film, serie tv, programmi tv, canzoni... e chi più ne ha più ne metta.
Fatto
sta che mi ha passato il Boomstik Award che parte dal blog Book andNegative e per dimostrarle quanto io sia immeritevole e pigra anziché
spiegare di cosa si tratti vi rimando al suo post in cui lo spiega
lei egregiamente. (ho dato una dimostrazione abbastanza chiara della
mia indolenza, nevvero?) ;-)
Ecco
le regole della catena di Awards:
I premiati
sono 7. Non uno di più, non uno di meno. Non sono previste menzioni
d’onore.
I post con cui
viene presentato il premio non devono contenere giustificazioni di
sorta da parte del premiante riservate agli esclusi a mo’ di
consolazione.
I premi vanno
motivati. Non occorre una tesi di laurea. È sufficiente addurre un
pretesto.
È vietato
riscrivere le regole. Dovete limitarvi a copiarle.
Ed ecco i blog a
cui vorrei passare la palla:
Ilbuio in sala, perchè dalle sue parti fiorisce spontaneo il
confronto! Sarà qualcosa nell'aria virtuale del suo blog?
L'Ardua Sentenza, per il suo entusiasmo e perché sta cercando di
integrarsi quaggiù e spero che questo gli faccia guadagnare qualche lettore in più.
Viaggiando(meno), perché la sua verve, che non manca mai in nessun post, è
invidiabile!
Delicatamente Perfido, perché nei suoi post trovo sensibilità e modestia. E mi
fa tanto ridere la sua presentazione "...semmai sono una
testata".
La Bara Volante, perché con le sue rubriche mi fa venir voglia di
segnarmi millemila film che mi mancano, e perché è il commentatore
numero uno di ogni blog!
Lacollezionista di biglietti, perché il suo blog trasuda
organizzazione e puntualità, quelle che vorrei tanto avere anch'io!
"Perché
il mezzuomo?" "Saruman ritiene che soltanto un grande
potere riesca a tenere il male sotto scacco. Ma non è ciò che ho
scoperto io. Io ho scoperto che sono le piccole cose, le azioni
quotidiane della gente comune che tengono a bada l'oscurità.
Semplici atti di gentilezza e amore. Perchè Bilbo Baggins? Forse
perchè io ho paura. E lui mi dà coraggio."